Spaghetti con agretti, pomodorini e patè di olive

È passato parecchio tempo dall’ultimo post qui su Vegroove, lo so. La vita ha fatto i suoi giri, ha elargito regali e anche dato qualche schiaffone ed eccomi di nuovo qua a cercare le parole per sentire di nuovo mio questo spazio.
In questi mesi sono successe tante cose, l’allontanamento dal mondo dei blog mi ha dato lo spazio per trovare un nuovo equilibrio con il cibo senza sentirmi sotto pressione. Ora le acque si sono calmate e ho pensato di riavvicinarmi con calma all’ideazione di ricette come piace a me: sperimentazione e divertimento puro, senza condizionamenti.

Eccomi quindi presentare un piatto primaverile e veramente sfizioso, dal sapore unico e dagli ingredienti semplici: gli spaghetti con agretti, pomodorini e patè di olive. Al posto del patè di olive si possono usare quelle intere, ma il patè abbraccia tutti gli ingredienti unendoli meravigliosamente, creando una gamma di fragranze in grado di appagare i sensi.
Degli agretti ho già parlato qui; essendo una verdura esclusivamente primaverile, accattatevill’ che finiscono subito.
Riproviamo così: una ricetta alla volta.

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Ingredienti per una persona:
– 70 grammi di spaghetti;
– 8 pomodorini;
– Mezzo cucchiaino di patè di olive;
– 1 spicchio di aglio;
– Olio extravergine di oliva q.b.;
– Un pizzico di zucchero;
– Agretti q.b.;
– Pepe q.b.

Pulite gli agretti tagliando le radici dure e lavateli accuratamente. Metteteli a cuocere in una pentola di acqua bollente per 5 minuti. Una volta pronti scolate e mettete da parte.
Lavate i pomodorini e tagliateli a metà.
In una padella capiente, mettete a soffriggere appena lo spicchio d’aglio e aggiungete i pomodorini, facendoli cuocere a fiamma media per qualche minuto, fino a quando avranno iniziato ad appassire. A questo punto aggiungete lo zucchero, mescolateli o fateli saltare un paio di volte, poi aggiungete gli agretti e il patè di olive.
Alzate la fiamma per un minuto, mescolando il tutto e poi spegnete e mettete da parte.
Cuocete la pasta (senza salare l’acqua) e unitela al sugo, facendola saltare un minuto in padella. Impiattate con olio extravergine e una spolverata di pepe.

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Una ricetta per tornare, una canzone per un grande ritorno sulle scene: i Mazzy Star, gruppo dream-pop che ci ha fatto volare per tutti gli anni ’90, hanno appena pubblicato un pezzo per il loro EP in uscita. “Quiet, the winter harbor” è un concentrato del loro stile. Finalmente la band di Pasadena ci riporta in un mondo fatto di melodie leggere, sogni ad occhi aperti e tanta, tanta, tanta morbidezza.
Enjoy!

Spezzatino di patate dolci e ceci

Quando ho un’idea nuova per una ricetta, oppure una vaga ispirazione culinaria, di solito la appunto su un quaderno che ho comprato apposta, con il risultato di essermi ritrovata ad avere già 10 pagine piene di idee, spunti e possibili abbinamenti di sapori più o meno commestibili.
Le idee migliori mi vengono mentre sono a correre o a camminare, oppure mentre faccio tutt’altro: quando sono in radio, oppure quando ascolto un po’ di musica o anche prima di dormire, tanto che devo alzarmi di scatto per buttare giù due righe, pena il perdere l’illuminazione.

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È così che è nata anche la ricetta dello stufato di patate dolci e ceci: proprio mentre ero impegnata a fare altro, i due ingredienti principali hanno cominciato a fluttuare nella mia immaginazione. Cosa potevo farne? Dei burger? Uno sformato? Belle idee, però manca il tempo. Facciamo uno stufato, che in una mezz’oretta è pronto e posso insaporirlo come mi pare!
Quindi eccoci: uno stufato delizioso da accompagnare con del riso nero o basmati o da mangiare da solo. Ho deciso di usare la pasta di curry per speziarlo ma potete optare per il curry puro, o ancora decidere fare un misto di spezie a vostro gusto. Stessa cosa vale per la granella di pistacchi: totalmente opzionale.
Quello che posso promettere è che questo è uno stufato indimenticabile che porterà le vostre papille gustative ad un livello di piacere incredibile.

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Ingredienti:
– 1 patata dolce;
– 250 grammi di ceci o una lattina;
– 1 cipolla rossa tritata;
– 1 spicchio di aglio tritato;
– 1 carota tritata;
– 1 bicchiere di brodo (o acqua);
– 2 cucchiaini di Pasta di curry;
– 2 cucchiaini di concentrato di pomodoro;
– 1 lattina di polpa di pomodoro;
– 1 cucchiaino di zucchero;
– 1 cucchiaio di olio extravergine;
– Sale q.b
– Timo limoncino e rosmarino q.b.;
– Granella di pistacchi (opzionale)

Lavate e sbucciate la patata dolce, poi tagliatela a cubetti medio/piccoli e mettete da parte.
Tritate insieme la cipolla rossa, lo spicchio d’aglio e la carota fino ad ottenere una dimensione ideale per il soffritto e poi mettete a soffriggere in una padella profonda (o una pentola) in un cucchiaio di olio extravergine di oliva.
Lasciate cuocere a fuoco medio per circa 5 minuti o fino a quando la cipolla si sarà ammorbidita e sarà diventata trasparente, versate nella padella la patata dolce e mescolate.
Aggiungete ora i ceci, la polpa di pomodoro, il concentrato di pomodoro, la pasta di curry, il timo, il rosmarino e l’acqua, mescolate, coprite con il coperchio e lasciate a sobbollire per 30 minuti circa a fuoco medio basso. Mescolate spesso durante la cottura, le patate saranno pronte quando si saranno ammorbidite.
Servite su un letto di riso (consiglio nero oppure basmati), oppure con la pasta integrale o ancora come condimento per una bruschetta.

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Siete in piscina o in riva al mare, siete rilassati, state pensando che questo è uno di quei momenti da sigillare nella memoria. E la colonna sonora? “Loverboy” di Lomboy.
Fidatevi, è la canzone giusta per l’estate 2017.

Riso venere con avocado, carote e scorzetta di limone.

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La foto la potete acquistare nel mio negozio Artflakes.

Cominciamo così, con la foto di un avocado maturo e pronto ad essere consumato in mille modi diversi.
Quando mi è possibile, cerco di mangiarne almeno uno a settimana, a volte anche di più: è un frutto che mi regala grandi gioie ed è incredibilmente versatile con la sua burrosità naturale. Spalmato sul pane, tagliato a cubetti da mangiare in insalata, qualcuno lo usa anche per fare pane e dolci, oppure ancora fritto, oppure ancora in forno da mangiare insieme al pesto di pistacchi; l’avocado probabilmente arriva direttamente dal paradiso e io ne sono dipendente. Quando sono triste o sento che qualcosa non sta girando nel verso giusto, faccio in modo di mangiare almeno mezzo avocado. Non so se abbia proprietà immediate per aiutare con la depressione, ma sicuramente è diventato uno dei miei comfort food preferiti insieme all’hummus e alle banane.

Eccomi qua allora a presentarvi la ricetta (sempre che si possa definire ricetta) di oggi che è una sorta di svuotafrigo oppure condisci-come-vuoi: riso venere con carote, avocado, pinoli e buccia di limone. 
Un primo piatto semplice ma di sicuro impatto per le papille gustative, con il limone che regala quella fragranza fresca, le carote dolci, l’avocado che sa di burro e il riso venere che è meglio del pane. E i pinoli? I pinoli regalano quella nota di bosco che lega tutto insieme. Una vera e propria magia!

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Ingredienti per una persona:
– 70 grammi di riso venere;
– 1/2 avocado maturo tagliato a cubetti;
– 1 carota grattuggiata;
– 1 cucchiaino di pinoli;
– Sale, pepe e peperoncino q.b.;
– Buccia di limone grattuggiato q.b.
– Timo q.b.

Cuocete il riso venere e mettete da parte.
Grattuggiate una carota e la buccia di mezzo limone.
Tagliate l’avocado maturo a cubetti.
I pinoli possono essere tostati leggermente, a vostra scelta.
Unite il riso agli altri ingredienti, mescolate abbondantemente, aggiustate di sale e servite immediatamente.

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Diciamo la verità: appena si affaccia un briciolo di sole nasce subito la voglia estrema di girare in maglietta a maniche corte. Confesso di aver già ceduto alle corsette in pantaloncini corti quando le temperature lo hanno permesso.
E allora visto che ci sono tutte queste buone vibrazioni nell’aria, non resta altro che rispolverare un classicone del buon umore, ovveroGood Vibrations” dei Beach Boys.
Pubblicato nel 1966 come singolo, “Good Vibrations” è probabilmente una delle canzoni più creative ed eclettiche del gruppo, con una costruzione sonora vasta e ricercatissima. Brian Wilson, il genio creativo dei Beach Boys, era un vero e proprio sperimentatore e infatti per l’incisione di questo pezzo usò una tecnica mai usata prima nella musica pop: al posto di incidere dal vivo in studio tutta la canzone (come si usava fare), incise tutte le sezioni musicali separate per poi unirle successivamente e costruire la canzone che vi riporto qui sotto. Una vera e propria godura per le orecchie!
Brian Wilson sarà all’Umbria Jazz 2017 il 15 luglio per celebrare i 50 anni di “Pet Sounds”.

Riso alla curcuma e limone con asparagi

Mi sono fatta prendere la mano da quest’aria da primavera e ho comprato i primi asparagi, scegliendoli accuratamente belli ciccioni e polposi.
Ho cercato una ricetta da preparare che avesse il colore della stagione che sta per arrivare, la vitalità del risveglio migliore e quel tocco di groove che non guasta: la scelta è ricaduta sul riso alla curcuma e limone, che anche senza asparagi è una grande bontà. Ovviamente si parla del profumatissimo riso basmati, il re per quel che riguarda l’abbinamento con spezie e condimenti vari.

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I colori di questa ricetta di origine indiana sono un vero e proprio invito a rimboccarsi le maniche, tirare fuori dalla dispensa le spezie e mettersi a cucinare. In tutto impiegherete (circa) 15 minuti, ottenendo un piatto piccante, allegro, soddisfacente e soprattutto versatile! In questo caso ho tagliato a fettine gli asparagi, ma potete usare il riso con qualunque altra verdura, oppure tofu e tempeh. A voi la scelta!

Ingredienti per una persona:
– 70  grammi di riso basmati;
– 5 asparagi tagliati a fettine;
– 1 cucchiaino di curcuma;
– Almeno 2 cucchiai di succo di limone;
– 1 cucchiaino di cumino;
– 2 cucchiai di olio extravergine, divisi;
– Sale e pepe q.b.;
– Peperoncino q.b.

Cuocete il riso seguendo le istruzioni della confezione e mettete da parte.
Pulite gli asparagi eliminando la parte bianca e pelando leggemernte il gambo, se necessario. Tagliateli a fettine sottili lasciando integre le teste; fateli saltare in padella con un cucchiaio di olio extravergine per circa 10 minuti a fuoco medio. Salate a piacere a metà cottura e una volta pronti mettete da parte.
Nella stessa padella versate un altro cucchiaio di olio, rimettete la padella su fuoco basso e fate tostare la curcuma, il cumino, il peperoncino e il pepe per un paio di minuti. A questo punto aggiungete due cucchiai di acqua, il succo di limone, il riso, gli asparagi e fate saltare tutto insieme per circa due minuti.
Servite caldo e buone spezie!

*La ricetta per il riso alla curcuma e limone è liberamente ispirata a quella di Vegan Richa.

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Ah, il caro buon vecchio Bojack Horseman. Serie Animata targata Netflix, BoJack Horseman racconta la storia di BoJack, una star della televisione anni ’90, la cui vita è  sconclusionata e senza senso. È una serie davvero bellissima: matura, divertente, dissacrante e soprattutto incredibilmente reale e realistica, che colpisce dove fa più male.
La parte musicale è varia, ma una canzone che mi è rimasta più che impressa è “Sea of Dreams” di Oberhofer, tratta dall’album Chronovision.
Sea of dreams” si può ascoltare alla fine del quarto episodio della terza stagione (la più bella, fino ad ora), ed è una canzone malinconica e commovente, perfetta per l’atmosfera del cartone.

Spaghetti ai porri.

Pochi giorni fa Vegroove ha compiuto il suo terzo anno di età. Potrei scrivere un post sdolcinato su quanto sia cambiata la mia vita da quando ho iniziato questa avventura culinaria semiseria, potrei raccontare di come io stia studiando duramente per abbracciare quella che (credo e spero) sia la mia vera strada e tutto grazie all’idea di arrendermi e aprire un blog di cucina vegana. So di avere un po’ abbandonato questi rigogliosi lidi di creatività, ma a volte succede che la marea della vita si fa abbondante e ricopre un po’ tutto. Sto cercando di recuperare ma è più difficile del previsto; non per questo intendo arrendermi, anzi.
Però ora basta, non voglio annoiarvi con questi discorsi, qui si parla di cibo e si parla di cibo bbbbono.

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La foto è brutta e misteriosamente gialla, portate pazienza.

Quindi eccomi qui a raccontare la ricetta di un piatto di pasta semplice ma gustosissima, ideata in un giorno di noia e che risponde perfettamente alla domanda “E adesso cosa me ne faccio di questi porri?”
I porri sono infatti l’ingrediente chiave: inaspettatamente dolci e gustosti, abbracciano gli spaghetti con la loro consistenza morbidina e il sapore contadino.
Ammetto di avere il vizio di relegare i porri solo come ruolo secondario per il soffritto, ma con questa pasta credo di aver ridato loro la giusta dignità.
Un piatto rustico, dal gusto raffinato, una chicca per chi vuole sperimentare la semplicità in cucina e non ha paura di dare un nuovo ruolo agli ingredienti che si trovano a vegetare nel frigo di tutti.

Ingredienti per una persona:
– 80 grammi di spaghetti;
– 1 porro grande;
– 2 cucchiai di olio extravergine di oliva;
– Acqua q.b.;
– Pepe;
– Sale q.b.;
– Timo q.b.;
– Peperoncino q.b;
– Farina di mandorle oppure mandorle fritte (opzionale)

Pulite il porro eliminando le due estremità, sfogliatelo dai primi due strati, tagliatelo a metà per la lunghezza e procedete con uno sminuzzamento fine.
In una padella scaldate 2 cucchiai di olio extravergine di oliva e poi versatevi dentro il porro. Fate ammorbidire il porro, aggiungete un poco di acqua, coprite e lasciate cuocere a fuoco basso per 20 minuti, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo poca acqua alla volta se dovesse asciugarsi troppo. Salate e pepate a piacere durante la cottura. Il porro si ammorbidirà completamente e formerà una sorta di cremina, a quel punto potete spegnere il fuoco.
Cuocete gli spaghetti fino a raggiungere una cottura al dente avanzata, scolateli e ripassateli in padella insieme al porro. Aggiungete ancora pepe, spolverizzate di timo e farina di mandorle, volendo anche un po’ di peperoncino e servite.
Per la versione con le mandorle fritte: semplicemente tritate grossolanamente una manciata di mandorle e friggetele per qualche minuto in un poco di olio di cocco o un altro olio adatto alla frittura. Scolatele, asciugatele dall’olio in eccesso e infine versatele sulla pasta.

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È arrivato un nuovo marzo, sta per arrivare una nuova primavera, la luce è già cambiata e l’umore segue l’andare delle temperature e delle giornate.
Non si scappa alla primavera, cari miei. Non si scappa.
In questi giorni di cambiamento sto ascoltando moltissimo Agnes Obel, folletto olandese dal talento infinito e dallo spirito collegato a qualcosa di più grande di noi. Il suo ultimo album si chiama Citizen of Glass  e l’ho eletto ad album del mese, visto che è un vero capolavoro. Più complesso e strutturato dei suoi precedenti due album (Philarmonics e Aventine, altrettanto notevoli), ascoltandolo sembra di viaggiare per lo spazio, in mezzo a costellazioni e pianeti, nel silenzio assoluto. E in mezzo a questo silenzio, ecco la voce di Agnes Obel.

Pasta decembrina

Questa estate, durante una cena con alcuni amici, è spuntata fuori una domanda interessante: se doveste scegliere fra sesso e cibo, cosa scegliereste? Una domanda che viene posta anche in una puntata di Friends e che vede uno sperduto Joey cercare una risposta sensata.
Per quella sera, il vincitore indiscusso del sondaggio è stato il cibo ed è stato molto divertente confrontarsi in questo modo, soprattutto perché non si parlava di sopravvivenza ma di piacere.

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È chiaro che, ça va sans dire, io stessi dalla parte del cibo e ci starò per sempre: un piatto cucinato come si deve può veramente portare enormi quantità di felicità nella vita di una persona.

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Tutta questa introduzione per parlare della ricetta del giorno: una pasta colorata e deliziosa con cavolfiore viola, piselli e la mia (ormai) famosa salsa alla tahina a rendere cremoso il tutto.
Sono profondamente innamorata del sapore di questo piatto di pasta: ricco, invernale, soddisfacente, lussurioso e molto semplice da preparare, non richiede ingredienti strani e regala sazietà e nutrimento per diverse ore. Una sorta di piatto unico che però ha tutto quello che si può desiderare. Perché il cavolfiore viola, chiederete voi? Semplicemente perché era un avanzo di una infornata della sera precedente e volevo riutilizzarlo in maniera creativa. In alternativa si può usare il cavolfiore classico, ma quello viola trovo che sia più morbido e abbracci meglio il sapore della pasta. E poi diciamocelo chiaramente, avete visto che colore meraviglioso che ha?

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Ingredienti per una persona:
– 70 grammi di pasta del formato che preferite;
– Cavolfiore viola cotto in forno;
– 100 grammi di piselli surgelati;
– 1 cucchiaino e mezzo di tahina;
– 1/2 cipolla rossa tagliata sottile;
– Olio extravergine di oliva q.b.;
– Succo di limone q.b.;
– Aglio in polvere q.b.;
– Sale q.b.
– Acqua q.b.;

Eliminate le foglie del cavolfiore, lavatelo e rompetelo in cimette, poi mettetelo in una teglia e condite con sale, olio extravergine di oliva e infornate a 200° per almeno 25 minuti.
Nel frattempo cuocete i piselli surgelati secondo le modalità della confezione e mettete da parte.
Una volta che il cavolfiore è pronto e lo avete messo da parte, affettate sottilmente la cipolla rossa e fatela rosolare in padella con sale e olio extravergine di oliva finché non sarà diventata trasparente, aggiungendo un poco d’acqua se necessario.
Unite ora in padella i piselli, il cavolfiore, sale e una spolverata leggera di aglio in polvere e fate saltare tutto insieme per un paio di minuti per amalgamare i sapori. Spegnete il fuoco e lasciate lì. Preparate la pasta e mentre l’acqua bolle e la magia tutta italiana si compie, preparate la salsa alla tahina: in una ciotola versate la tahina, almeno 2 cucchiai di succo di limone, un cucchiaio di olio, sale, una spolverata di aglio in polvere e mescolate. Allungate il composto con l’acqua fino a raggiungere una consistenza cremosa e quasi liquida.
Quando la pasta sarà pronta scolatela e versatela nella padella, riaccendete il fuoco al minimo e  ripassatela mescolando per un minuto circa. Spegnete il fuoco, versate la salsa a base di tahina e mescolate spandendo così la cremosità e godendovi uno spettacolo per gli occhi. Servite subito e buon piattone di pasta!

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Di questo dicembre 2016 ricorderò sicuramente due cose:
1) È già dicembre e non ho ancora sentito tutta la musica che avrei voluto ascoltare quest’anno;
2) È il mese di uscita di Blue & Lonesome, un album GIGANTESCO dei Rolling Stones. Tornati inevitabilmente alle origini blues, gli Stones regalano un album di cover che li fa ringiovanire di almeno 30 anni e che dimostra cosa si può fare quando ci si diverte davvero a fare musica.
Gli Stones sono gli Stones e sono rimasti gli stessi per tutti questi anni di carriera: dei musicisti così grandi che non si possono spiegare. Godetevi il singolone Ride ‘Em On Down, non riuscirete a smettere di ascoltarlo.

Risotto allo zafferano alla Vegroove

Approfitto di questa domenica di pioggia per prendermi il mio tempo e preparare un bel risotto allo zafferano: semplice ma efficace, un comfort food tutto italiano che è alla portata di chiunque abbia una pentola e una padella. Non serve altro per cucinare un piatto da regnanti, una prelibatezza che regala note delicate e ha il potere di sistemare una giornata no. 

Per completarne il sapore ho aggiunto l’adorato rosmarino e una spolverata di farina di mandorle, che con lo zafferano ed il rosmarino ci sta alla grande. Direi che la farina di mandorle è un mio tocco personale che è stato già più volte apprezzato anche – e soprattutto – dagli scettici, ecco perché questa ricetta si chiama alla Vegroove. È proprio vero che basta un piccolo particolare in più per riuscire a creare un’armonia tutta nuova, in un piatto già di per sé perfetto nella sua semplicità.

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Ingredienti per una persona:
– 80 grammi di riso;
– 1/2 cipolla;
– Brodo o acqua bollente;
– Una bustina di zafferano;
– Olio extravergine di oliva q.b.;
– Sale q.b.
– Farina di mandorla q.b.
– Rosmarino q.b

Mettete a bollire una pentola di acqua salata oppure di brodo vegetale.
Tagliate la cipolla sottilissima e fatela rosolare in una padella con un cucchiaio di olio extravergine di oliva, fino a quando si sarà ammorbidita; se è necessario aggiungete dell’acqua per evitare che si bruci.
Quando la cipolla sarà pronta, versate il riso nella padella e fatelo tostare un minuto circa rigirando spesso; a questo punto aggiungete un paio di mestoli di acqua/brodo bollente (o anche tre, dipende dalla grandezza della vostra padella) fino a coprirlo e lasciate cuocere. Seguite accuratamente la cottura, il risotto non può essere abbandonato a sé stesso. Mescolate e aggiungete acqua appena inizia ad asciugarsi troppo, ripetendo l’operazione ogni volta che è necessario.
A circa metà cottura aggiungete il rosmarino e sciogliete lo zafferano in un paio di cucchiai di acqua bollente poi versatelo sul riso e mescolate, ammirando la magia del colore crearsi davanti ai vostri occhi. Una volta giunto a cottura, potete mantecarlo con della margarina o del formaggio vegetale, anche se io preferisco aggiungere ancora un goccio di olio extravergine e basta.
Regolate di sale e servite con altro rosmarino e soprattutto una abbondante spolverata di farina di mandorle.

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È innegabile che l’autunno richiami immaginari musicali delicati e malinconici, ecco perché la canzone scelta per accompagnare questo risotto allo zafferano è “Okkervil River R.I.P., di Okkervil River. Primo singolo e prima canzone del nuovissimo album Away, Okkervil River R.I.P. è una canzone delicata e triste, ma di una tristezza che fa sospirare e riflettere, una di quelle che il vostro cuore non sarà in grado di contenere tutta. Però parola mia: dopo averla ascoltata la prima volta non potrete più farne a meno.

Insalata di miglio ricca.

In questo periodo sto cercando di vivere meglio e mangiare meglio: preparo piani alimentari settimanali, vado a correre due o tre volte a settimana, cerco di evitare cibi fritti pur concedendomeli ogni tanto – soprattutto quando mia madre decide di preparare i pomodori verdi fritti, i fiori di zucca e le melanzane. 
Ideare un piano settimanale mi sta aiutando molto, perché quando non lo faccio mi ritrovo a mangiare solo pasta e verdure, o riso e verdure, o burger già pronti e verdure e basta: alla faccia della fantasia!

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Mangiare meglio significa cercare di variare il più possibile gli alimenti, stando attenta a dare spazio anche a ingredienti poco usati o che spesso lascio scadere nella dispensa, come per esempio il miglio: il miglio è un cereale un po’ sottostimato e ignorato da molti, ma ha molteplici proprietà, come per esempio l’essere ricco di sali minerali tra cui ferro, potassio, fosforo, magnesio, zinco, calcio, sodio e silicio. Contiene anche vitamine del tipo B, ma anche vitamine A, E, inoltre il miglio decorticato è privo di glutine. Insomma, un cereale che andrebbe rivalutato e considerato di più.

Ecco che tutto questo sproloquio serve per introdurre la ricetta di oggi: una estivissima insalata di miglio. Un piatto ricco di ingredienti di stagione e che si può preparare con tutto quello che avete in casa senza, e che richiede meno di mezz’ora di preparazione.

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Ingredienti: 
– 60 grammi di miglio decorticato;
– 1 zucchina grande tagliata a cubettoni;
– 6 o 7 capperi;
– 3 cucchiai di mais;
– 1 carota tagliata a rondelle;
– Pomodorini tagliati a metà q.b.;
– Una manciata di rosmarino;
– 120 grammi di ceci;
– 1/2 avocado tagliato a cubetti;
– Olive q.b.;
– Sale q.b.;
– Olio extravergine di oliva q.b.;
– 2 cucchiaini di salsa di soia (opzionale)

Risciacquate abbondantemente il miglio e cuocetelo secondo le istruzioni della confezione. Io l’ho cotto facendolo tostare velocemente in un pentolino e poi aggiungendo il doppio di acqua rispetto al peso del miglio (quindi in questo caso 120 grammi di acqua), ho portato a bollore, coperto il pentolino e abbassato la fammia e una volta passati 20 minuti circa ho spento e lasciato il pentolino coperto ancora un pochino, per poi metterlo in un piatto a riposare.
In una padella con un cucchiaio di olio, fate saltare per circa 5 minuti la zucchina e i capperi ben sciacquati, aggiungendo a metà cottura la salsa di soia (oppure il sale). Quando la zucchina inizierà ad ammorbidirsi pur restando soda spegnete il fuoco e mettete da parte a raffreddare.
In una ciotola unite al miglio tutti gli altri ingredienti, mescolate e salate a piacere, infine condite con una girata di olio extravergine di oliva. Servite subito, oppure lasciate a riposare per almeno un’ora.

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In questo periodo sto ascoltando un po’ di musica a caso. Proprio oggi ho rispolverato uno degli album migliori della prima decade del 2000: “Fever to tell” degli Yeah Yeah Yeahs. Gruppo indie per eccellenza, tre componenti, un sacco di energia, tanto casino da fare e tanta musica da far ascoltare e da incidere. Il loro terzo singolo “Maps” li consacrò definitivamente come uno dei terzetti più promettenti del 2003.

 

Lasagne alle verdure.

Se c’è un gesto che ho sempre trovato incredibilmente altruistico, è quello di regalare l’ultima fetta di qualcosa.
Ricordo con piacere una scena di Grey’s Anatomy, nella quale Meredith diceva al suo amato Derek di scegliere lei perchè lo amava così tanto che (fra le altre cose) gli avrebbe lasciato l’ultima fetta di torta.
Ecco, per me vale la stessa cosa: lasciare l’ultimo pezzo di qualcosa è sintomo di un affetto profondo o un legame che si sta creando e che voglio nutrire (simbolicamente e non).

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E allora vi regalo l’ultima fetta delle lasagne alle verdure che sono state il pranzo della domenica insieme a mio fratello. Lo so, con 34° di media sono stata pazza ad accendere il forno, ma alle lasagne non si comanda e chi sono io per dire di no alla cremosità della besciamella fatta con il latte di mandorla? Chi sono io per rifiutare il dolce abbraccio di un sugo fatto in casa con pazienza e tante verdure?

Una manciata di ingredienti di stagione per creare un piatto che a me non stufa mai e che potrei mangiare tutti i giorni a pranzo e cena senza lamentarmi. Una manciata di ingredienti per regalarvi la certezza di una ricetta da preparare e condividere, per poter donare al questo pazzo, pazzo mondo un po’ di bontà. Quella sì che non fa mai male.

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Ingredienti:
– 1 carota grande tagliata a cubetti o fettine;
– 1 cipolla rossa tagliata sottilmente e tritata;
– 1 spicchio di aglio tritato;
– 1/2 melanzana grande tagliata a cubetti;
– 2 zucchine grandi tagliate a cubetti;
– 400 grammi di polpa di pomodoro;
– 2 cucchiaini di concentrato di pomodoro;
– 200 grammi di piselli surgelati;
– 2 pizzichi di zucchero (se necessario);
– 6 (o più, se necessario) fogli di lasagna di mais (o normale)
– Olio extravergine di oliva q.b.;
– Sale e pepe q.b.;
– Rosmarino q.b.
– Farina di mandorle q.b.

Per la besciamella:
– 500 ml di latte di mandorla al naturale;
– 35 grammi di olio extravergine di oliva;
– 35 grammi di farina senza glutine (io ho usato la mix it di Schar)
– Sale q.b.;
– Noce moscata (opzionale)

Cuocete i piselli senza salarli seguendo le istruzioni della confezione e mettete da parte.
Iniziate preparando il sugo: in una pentola capiente versate 2 cucchiai di olio extravergine di oliva e mettete sul fuoco. Quando l’olio inizia a scaldarsi unite la carota, la cipolla, un pizzico di sale e l’aglio. Aggiungete un dito d’acqua, coprite e lasciate cuocere fino per qualche minuto, fino a quanto la cipolla sarà diventata trasparente e morbida (circa 3 o 4 minuti, a seconda della potenza della vostra fiamma).
Versate ora i cubetti di melanzana, salate ancora, coprite e lasciate cuocere a fiamma media per altri 5 minuti, girando di tanto in tanto e aggiungendo acqua se necessario. Appena la melanzana cambia colore, versate le zucchine e di nuovo salate leggermente – sempre un pizzico alla volta – coprite e lasciate cuocere al massimo per 5 minuti, girando di tanto in tanto. Versate la polpa di pomodoro, il concentrato di pomodoro sciolto in 3 cucchiai di acqua, il sale, lo zucchero, il pepe, il rosmarino e i piselli, mescolando e amalgamando il tutto. Lasciate cuocere a fuoco medio basso per almeno 10 o 15 minuti, girando spesso e controllando che il sugo non si asciughi troppo. Una volta pronto mettetelo da parte.
Accendete il forno a 190°.

Preparate ora la besciamella: in una pentola capiente versate l’olio e la farina un po’ alla volta, mescolando con una frusta. Accendete il fuoco tenendolo basso e continuate a lavorare con la frusta per evitare che si formino grumi, fino a quando il composto di farina e olio avrà cambiato tonalità di colore. A questo punto versate a filo tutto il latte di mandorla continuando a girare energicamente, aggiungete anche il sale e la noce moscata (se vi piace). Alzate il fuoco a medio, continuate a mescolare e raggiungete il grado di densità che preferite. Se dovesse risultare troppo densa aggiungete altro latte di mandorla.

Se dovete sbollentare la pasta per le lasagne fatelo ora (o fatevi aiutare mentre vi occupate della besciamella), in ogni caso è giunto il momento di assemblare la lasagna. Oliate leggermente una teglia delle giuste dimensioni, cospargete il fondo con un po’ di sugo e ponete sopra il primo strato di pasta. Sopra la pasta versate altro sugo, poi la besciamella, poi una generosa cucchiaiata di farina di mandorle e poi di nuovo pasta, sugo, besciamella e così via fino a quando avrete finito gli ingredienti. Sopra l’ultimo strato di besciamella versate della farina di mandorle e poi un filo di olio, per creare quell’effetto bruciacchiato che piace tanto. Infornate ora per 35 minuti (o per il tempo indicato sulla confezione delle lasagne) a forno statico, concludendo la cottura con altri 5 minuti di grill.
Servite subito e godetevi questa delizia.

 

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Ho passato le giornate di sabato e domenica ad ascoltare una scatola di 45 giri di mia madre che abbiamo trovato in casa: dentro c’era di tutto, dai Rolling Stones passando per Patti Pravo e poi ancora i Turtles, qualche gruppo italiano a me sconosciuto e altri nomi incredibili. Per il compleanno ho ricevuto in regalo un giradischi, e regalo non poteva essere più perfetto per questo periodo della mia vita. Voglio condividere la gioia di ascoltare la musica con le persone che amo, per goderne insieme e ridendo dirci che il suono del vinile è più caldo. Happy Together. 

 

Riso basmati con tofu e mandorle.

Nell’ultimo mese mi è salita una scimmia incredibile per il riso basmati: lo mangerei a pranzo e a cena tutti i giorni, se potessi. Non riesco a controllarmi, ogni volta che mi chiedo cosa mangerò il riso basmati è la prima risposta che viene in mente. È così che è nata la ricetta che state per leggere: il riso basmati con il tofu e le mandorle è un piatto delicato e alla portata di tutti con pochi ingredienti in una combinazione che funziona senza se e senza ma.
La simil marinatura che regala un bel colore dorato è composta da della semplice salsa di soia e dalla pasta thai curry, un condimento speziato a base di zenzero e curry (più qualche altro ingrediente) che regala ai piatti in cui si mette un favoloso aroma fresco e stuzzicante.

Insomma, questo piatto di riso e tofu non solo si prepara in una manciata di minuti, ma è anche economico, gustoso, orientaleggiante e molto soddisfacente. Se ne avete la possibilità fate come me e godetevelo mangiando all’aperto: avrà un sapore ancora migliore ed entrerà di diritto nel vostro ricettario estivo.

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Ciao, sono il tuo amico cubettone di tofu.

Ingredienti per una persona:
– 100 grammi di tofu;
– 60 grammi di riso basmati;
– Un cucchiaio di olio di cocco;
– Una decina di mandorle;
– 1 cucchiaino di pasta thai curry;
– 3 cucchiaini di salsa di soia;
– Acqua q.b.;
– Sesamo nero (opzionale);
– Peperoncino (opzionale)

Mettete a cuocere il riso basmati secondo le indicazioni riportate sulla confezione.
Tagliate a cubetti il tofu, mettetelo a rosolare in una padella con l’olio di cocco caldo. Di tanto in tanto fatelo saltare per far imbiondire tutti i lati dei cubetti.
A parte, unite la salsa di soia e la pasta thai curry, mescolate fino a farlo sciogliere e aggiungete acqua per diluire. Non ne serve molta, direi 20 o 30 ml, a seconda di quanto è concentrata la salsa di soia che usato.
Fate saltare ancora i cubetti di tofu e poi con un cucchiaino versate la “marinatura” di salsa di soia usandone poco più di metà. Mescolate, versate in padella le mandorle intere,  aggiungete altra marinatura e continuate la cottura. A questo punto il tofu e le mandorle avranno preso un bel colore caramellato.
Scolate il riso basmati, mettetelo in padella con il tofu e versate la rimanente marinatura. Alzate il fuoco e mescolate per far amalgamare i sapori, infine servite con il sesamo e il peperoncino. Consiglio di accompagnare a questo piatto della verdura cruda.

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Ciao estate, ciao voglia di viaggiare con i finestrini abbassati, ciao buon umore che colpisce improvvisamente. In questo periodo stanno venendo alla luce tante canzoni particolarmente allegre e leggere, e fra queste la fa da padrona “Shine” di Ben Harper & The Innocent Criminals. 

Ben Harper ha fatto uscire da pochissimo il suo ultimo lavoro di studio Call it what it is – che ascolterò prestittimo – e questo pezzo è decisamente da sculettamento estivo.
Se vi serve un’infusione di buon umore e sorrisi, allora la melodia vi catturerà completamente.